Secondo la testata spagnola Olimerca, i dati favorevoli registrati nel trimestre ottobre-dicembre 2023 dal mercato spagnolo dell’olio potrebbero tradursi in una grande difficoltà di mantenere lo stesso andamento per il prossimo semestre.
È importante sottolineare che, alla fine di dicembre, il volume delle scorte di olio d’oliva nelle mani dei frantoi era di 634.100 tonnellate, una cifra critica per affrontare i prossimi mesi. (Olimerca 29/01/2024)
Ciò che si intuisce è che se persisteranno questi valori di vendita, si andrà in contro ad un esaurimento delle scorte prima di settembre.
Secondo un’analisi di mercato effettuata dal Gruppo Cateringross a metà febbraio:
▪ la produzione è aumentata del +25.2%;
▪ le vendite sono diminuite del -2.9%;
▪ la disponibilità totale (produzione + rimanenze + importazione) è diminuita del -3.5%.
Da ciò ne deriva l’impennata dei prezzi dell’olio d’oliva, che hanno raggiunto il massimo storico.
In Italia, la situazione non è molto differente da quella spagnola: secondo il Gruppo Cateringross, infatti, le giacenze di olio risultano inferiori del -14,5% rispetto al 31 gennaio 2023 per un ammontare pari a 269.574 tonnellate, di cui il 75,5% è rappresentato da olio extra vergine di oliva.
Nell’ambito dell’olio Evo, il 19,0% è di provenienza UE, mentre il 74,9% (173.927 t) è di origine italiana.
Se si osserva più da vicino il livello regionale, le prime 4 Regioni (Puglia, Toscana, Calabria e Umbria) hanno il 76,7% dell’intera giacenza nazionale.
Fonte: “Mercato materia prima EVO a febbraio 2024”, Frigo G., Cateringross Soc. Coop. (16/02/2024)